Nei boschi della Presila ricchi di abeti, pini, laghi e cascate e non distanti dal livello del mare, con il clima temperato della stagione estiva si crea la giusta umidità e atmosfera che permette la crescita del Re dei funghi: IL PORCINO, il fungo più prelibato e più apprezzato in tutto il mondo.
Selvaggi e incontaminati, infatti, i boschi della Presila si propongono una meta ideale per gli appassionati non solo di escursioni, passeggiate e trekking ma anche per chi ama dedicarsi alla raccolta dei funghi.
Spontaneamente e in modo naturale, crescono molti tipi di funghi appartenenti alla famiglia dei Porcini (Boletus edulis). Nome che deriva dal latino edulis, che significa commestibile, edule, per lo squisito sapore della sua carne.
Il Porcino estivo è un fungo molto pregiato, cresce soprattutto nei boschi di latifoglie e alcune volte anche nelle conifere. Si distingue dagli altri porcini specialmente perche’ la cuticola si screpola facilmente, grazie alle temperature calde.
Il Porcino nero, detto anche Bronzino, cresce principalmente nei boschi di castagno e cerro quando il terreno è molto asciutto. È un fungo dal sapore strepitoso, in Calabria viene consumato anche a crudo, accompagnato alla carne.
Per finire, c’è il Porcino dei Pini, chiamato anche porcino rosso, è conosciuto per gusto e profumo e cresce nei mesi di maggio e autunno inoltrato.
INGREDIENTI:
Veniamo alla preparazione: per prima cosa mettiamo in una padella un po’ di olio e facciamo rosolare l’aglio con i porcini per circa 7/8 minuti. Dopodiché togliamo l’aglio e aggiungiamo la pancetta tesa tagliata a striscioline.
Dopo circa 2 minuti sfumiamo con un bicchiere di vino bianco e una volta evaporato aggiungiamo un pizzico di sale e foglioline di basilico e prezzemolo di stagione.
Nel frattempo che si amalgama il tutto, cuciniamo la nostra pasta in una pentola con molta acqua. Scoliamo la pasta e la versiamo direttamente nella padella aggiungendo un pizzico di acqua di cottura che servirà per la mantecata finale. Impiattiamo e degustiamo il nostro piatto. Aggiungendo per chi le gradisce, qualche scaglia di ricottina bianca sempre Discovering Presila
Ecco il risultato finale. Provate e farla e se posso darvi un consiglio prestate sempre attenzione alla qualità delle materie prime per realizzare i piatti.
Belcastro ha radici lontanissime, neolitiche poi Enotriche e magnogreche, quindi romaniche e bizantine
Dalla tignola all’occhio di pavone, dalla mosca alla lebbra dell’olivo passando per la cotonella; l’olivo è una pianta forte ma che deve difendersi da tantissime insidie. Insetti, muffe e parassiti attaccano ogni anno le nostre piante mettendo continuamente in pericolo la produzione, sia dal punto di vista della quantità che della qualità.
01.09.2019: oggi ho ricevuto una mail da un mio amico che mi chiede di andare a lavorare con lui a Milano per un progetto molto importante. Per ragioni di privacy ho evitato di citare il suo nome per intero e la società per la quel lavora e, previa autorizzazione, ho deciso di pubblicare la sua mail e la mia risposta perché (il mio amico non me ne vorrà) tutti devono sapere che io e moltissimi altri ragazzi amiamo la nostra Terra e siamo disposti a tutto per renderle l’onore che merita.