
Per la preparazione del nostro dolce zagaritano sono necessari
350 g di noci;
250 g di uva passa;
1 kg di farina per dolci;
1 bustina di chiodi di garofano in polvere;
1 bustina di cannella;
2 uova;
1 bicchiere d’acqua;
1 bicchiere di vino bianco;
1 bicchiere di zucchero;
500 ml di olio di oliva;
1 barattolo di miele.
Innanzitutto si parte col preparare la sfoglia amalgamando in una terrina la farina, un bicchiere di vino bianco, un bicchiere di zucchero, un bicchiere di olio, due uova e un bicchiere d’acqua tiepida. Si impasta il tutto fino a farlo diventare compatto e liscio, dopo di che lo si stende col mattarello.
Una volta steso, l’impasto va inumidito con dell’olio di oliva e poi cosparso di cannella, chiodi di garofano in polvere, noci e uva passa.
Poi si taglia la sfoglia a strisce, che andranno arrotolate fino a prendere la tipica forma “a rosetta”, e posizionate in una pirofila, sopra una base di sfoglia.
La “pittanchiusa” è pronta per essere infornata a 180° per un’ora circa. L’ultimo passo è cospargerla di miele, ma solo 5 minuti prima di essere tolta definitivamente dal forno.
Il nostro dolce è pronto, provate a farlo anche voi!
Spesso la parola “artigianale” viene affiancata ad un prodotto presente in piccole quantità, fatto con mezzi limitati e con un mercato di conseguenza circoscritto. Addirittura sconfina verso un significato ancora più negativo, indicando la scarsezza di genialità nel lavoro, di inventiva o, ancor peggio, di originalità. Noi oggi siamo invece fieri di essere degli artigiani, sicuri del fatto che i nostri prodotti debbano essere trattati con la conoscenza della loro storia unita alla cura per il nostro futuro.
Calabria è TRADIZIONE, è GUSTO, è CONVIVIALITÀ, è OSPITALITÀ e potrei andare avanti così per molto perché, sono davvero tanti i buoni aggettivi che la descrivono ma sarei di parte e allora voglio parlarvi e voglio farvi conoscere una delle nostre eccellenze culinarie (chissà perché dici Calabria e pensi subito al buon cibo): LA SOPPRESSATA DI CALABRIA!
“Una Varietà – un Olio – un territorio: Oltre la qualità, l’identità, che trova la massima espressione nell’olio monovarietale, in grado di esaltare le peculiarità chimiche e sensoriali legate a un patrimonio di biodiversità così ricco e variegato”
Cit. Barbara Alfei